Formazione

Il cono d’ombra delle sfilate

3 Domande a Raul Montanari, scrittore che dice di essere «la cosa più lontana dalla moda che si possa immaginare», ma...

di Chiara Cantoni

Dice di essere «la cosa più lontana dalla moda che si possa immaginare», ma le ha dedicato l?ultimo libro, È di moda la morte (Giulio Perrone editore), dieci racconti noir su Milano e l?apparire.

Che rapporto ha con la moda?
Su di me non esercita alcun fascino, ma incide profondamente sul costume milanese. Ma se ne è scritto pochissimo. Detto questo, nel libro, il grande assente è proprio la modella.

Cioè?
Ho dato spazio alle figure di contorno, apparentemente marginali: stilista, vestiarista, giornalista. È come se, attorno al cono di luce della passerella si creasse una zona d?ombra, e – come sempre nella vita – è nell?ombra che accadono le cose interessanti. La narrativa ha il compito di raccontare ciò che sfugge ai riflettori, non ciò che vedono tutti.

Cosa lega Milano alla moda?
Nella città del lavoro esasperato, l?arte ?pura? non trova legittimazione istituzionale. L?arte è accettabile solo se genera profitto: è la moda, sintesi di creatività e produttività.


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